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Diritti sociali

“l’emergenza sociale è il tema più urgente da affrontare”

“il binomio Europa Sociale deve diventare concreto, per combattere sovranismi ed egoismi”

Nell’autunno del 2017, nel vertice dell’Unione Europea che si tenne a Göteborg, il Presidente Juncker presentò il Pilastro Europeo dei Diritti Sociali (Social Pilar), un documento che prova a ridare centralità al dialogo tra partner sociali e istituzioni europee, a rilanciare i diritti sociali che gli stati devono garantire ad ogni cittadino europeo.

Il documento è articolato in tre capitoli e in venti punti:

1) pari opportunità e accesso al mercato del lavoro;

2) condizioni di lavoro eque;

3) protezione sociale e inclusione.

Il Pilastro Europeo dei Diritti Sociali parla ai cittadini di tutte le età, dall’assistenza all’infanzia, a quella sanitaria, all’istruzione e formazione permanente, alle pari opportunità, al diritto a un lavoro di qualità, fino ad enunciare che “ogni persona in età avanzata ha diritto a risorse che garantiscano una vita dignitosa”.

I cittadini europei che a maggio andranno a votare possono chiedere di ripartire da quei valori, da un Europa che protegge, sottolineando quanto l’emergenza sociale sia il tema più urgente da affrontare.

L’Europa deve farsi carico dei problemi dei cittadini, di quelli che si sentono emarginati ma anche di quelli che hanno paura di perdere la legittima posizione che si sono conquistati in anni di lavoro e di sacrifici.

Il binomio Europa – Sociale deve diventare concreto, ci serve per combattere i sovranismi, i regionalismi, gli egoismi che da più parti avanzano e che fanno leva sulla paura dei cittadini, dobbiamo rilanciare quel modello sociale europeo che molti nel mondo ci invidiano e che per oltre un secolo ci ha contraddistinto.

Dobbiamo chiedere più Europa e meno nazionalismi, dobbiamo rilanciare un welfare europeo che si contrapponga alle diseguaglianze emergenti: in campo sociale per rilanciare il diritto al lavoro e per contrastare la povertà che cresce; in campo sanitario per riaffermare l’universalismo dei sistemi di cura; in campo educativo per riaffermare il diritto all’istruzione; in campo umanitario per favorire le politiche di accoglienza e integrazione.

Questo è lo sviluppo che manca all’Europa, non possiamo continuare a parlare solo di produzione della ricchezza ma dobbiamo affrontare, oggi più di ieri, il modo concreto per redistribuirla.

L’Unione Sociale deve corrispondere all’Unione degli Europei e come tale ha bisogno di una mobilitazione vasta, di una cittadinanza attiva che esiga dalla politica l’impegno per concretizzare quegli obiettivi che possano tornare a farci sentire tutti con orgoglio cittadini europei.

Le elezioni europee che si svolgeranno tra il 23 e il 26 maggio, in Italia domenica 26, sono un appuntamento fondamentale per riaffermare questi valori, andare a votare è un dovere civile e soprattutto una conquista di libertà democratica, proviamo tutti insieme a riaffermare i principi che sono alla base del nostro agire quotidiano come Auser, rilanciamo la coesione sociale contro l’odio e la discriminazione razziale e politica.

Questi sono temi che riprenderemo anche nella nostra Conferenza nazionale di Organizzazione che si terrà il 9 e 10 maggio al Centro Congressi Frentani a Roma, saranno due giorni dedicati a ripensare noi stessi, a progettare la nuova Auser che il 5 maggio compie trent’anni di attività, anni pieni di orgoglio, passione e soddisfazione per quello che siamo riusciti a fare ma soprattutto per quello che faremo negli anni a venire.

Un’Associazione che vogliamo unica, più democratica, più partecipata e più articolata e radicata sul territorio ha la necessità di connotare e rafforzare il proprio profilo identitario.

Un forte profilo identitario significa riconoscersi collettivamente nei valori fondativi dell’Auser, sentirsi partecipi delle scelte fondamentali d’indirizzo, condividerne cultura organizzativa, buone pratiche e linguaggi comuni.

Tutto ciò in una concezione dinamica, perché il profilo identitario dell’Auser deve necessariamente fare i conti con il mutare dei tempi e delle dinamiche, a partire dalla riforma del Terzo Settore e di un nuovo ruolo nelle politiche di un welfare nazionale partecipato.

Enzo Costa – Presidente Auser Nazionale